Collodi : I Köf primordiali
(a cura di P.G. in viaggio sul Thalys)
Se c’ è una famiglia di piccole locomotive che merita davvero di appartenere ai “ Cuccioli “
questa è proprio quella dei Köf .
La sigla Köf , introdotta nel 1931 dalla Deutsche Reichsbahn , sta per K = Kleinlokomotive ( piccola locomotiva), ö = (Öl) ( diesel ); la f = Flüssigkeitsgetriebe ( trasmissione idraulica ).
Il primo nome che appare sul progetto d’ origine è “ Öl-Flüssigkeitsgetriebekleinlokomotive “ , ma mi vogliate scusare se preferisco il nome “ Pinocchio “ ,
attribuito dal personale delle FTV all’ unico Köf delle “ vicentine “ a causa del “ lungo naso “ di questa macchina .
Queste piccole locomotive , costruite in gran numero negli anni ’30 e ’40 , si possono dividere in tre serie .
Noi prendiamo in considerazione soltanto le macchine di seconda serie, che corrispondono alle riproduzioni in scala HO/OO di cui intendiamo parlare .
Al vero dunque , queste simpatiche locomotive , oltre ad aver prestato servizio sulle ferrovie tedesche…
…ed aver manovrato su molti raccordi industriali in tutta Europa ….
…carri e vetture ben più grandi di loro…
…arrivarono numerose in Italia al seguito della Wehrmacht e , dopo la guerra ,
molte furono incorporate nel gruppo 213 delle FS …
…o furono utilizzati da ferrovie private , come ad esempio sulla Roma-Ostia dove questa macchina, la n° 51 , veniva chiamata “ il Catorcio “ ….
Ricordo , in particolare , quella , detta appunto “ Pinocchio “ in servizio presso le FTV che in realtà , per essere precisi , essendo a trasmissione elettrica anzichè idraulica , dovremmo chiamare ” Köe” , e che portava , guarda caso , anch’ essa il n° 51…..
…essa era provvista di ben quattro respingenti su ogni testata e di quattro ganci per potersi accoppiare con tutti i veicoli delle FTV e delle FS . Anche questa veniva comunque soprannominata “ Catorcetto “ da mio cugino Giancarlo ( romano ) , che spesso ne seguiva con me i movimenti sugli allora numerosi raccordi industriali serviti dalle FTV .
Alla chiusura della rete vicentina nel 1980 , è stata acquisita dalle ferrovie aretine dove si trova tuttora e continua a portare il n° 51 .
Anche le Officine Grandi Riparazioni situate ad ovest della città avevano in dotazione una di queste locomotive , soprannominata dal personale “ ferro da stiro “ .
Questa assicurava , oltre alle manovre interne , anche la “ corsetta officine “ , ovvero , al traino di due vetture passeggeri , il trasporto dei dipendenti dalle Officine fino alla stazione di Vicenza . Credo che questo sia stato , almeno in Italia , il solo convoglio passeggeri che sia affidato ai Köf .
Da notare che spesso , negli anni ’60 una di queste due vetture era la leggendaria “ Piaggio “ inox Alz 13000,
poi Az 23000
Queste piccole macchine erano molto apprezzate dal personale per la loro buona capacità di traino e per la semplicità di accesso alla cabina , diretto e senza scomode scalette .
La riproduzione in scala HO/OO di queste locomotive ha posto per molti anni il problema dell’alloggiamento del motore a causa della forma del naso lungo e stretto “ alla Pinocchio “
e della mancanza di spazio all’ interno della sovrastruttura .
Il primo marchio a riprodurre il Köf è stato Sommerfeld che lo presentò alla Fiera di Norimberga del febbraio 1955
In scala piuttosto abbondante, esso non merita più il nome di “Pinocchio “ a causa del cofano più grande e soprattutto più largo del reale e di dimensioni tali da poter ospitare il motore .
Il Köf nero di Sommerfeld è un modello interamente metallico , semplice e robusto, con poche parti riportate
….la cabina libera …
…. un motore a cinque poli ad asse longitudinale , costruito da ELMOBA ( Berlino ) ,disposto nel cofano …..
… che , tramite una coppia di ingranaggi di riduzione , trasmette il moto ad entrambi gli assi .
A suo tempo esso non ha avuto successo , soprattutto , penso , a causa dell’ elevato prezzo di vendita : all’ epoca costava poco meno di una F 800 Maerklin !
E’ rimasto dunque in produzione per poco tempo ed è oggi molto raro.
Il modello Sommerfeld viene ripreso da Eheim / BRAWA nel 1963…
…. con varie modifiche per la parte elettrica e meccanica…
….vari particolari aggiunti quali trombe , fari , serbatoio aria compressa ….
…ed una verniciatura molto più vivace ed accattivante .
Nel ’64 Tarvisium propone agli appassionati italiani la versione FS del Köf di BRAWA
Verniciato in verde , con i corrimani gialli e l’ aggiunta delle condotte di accoppiamento freni , ganci e con le scritte d’ immatricolazione “ 213 155 ”…
…esso viene prodotto in un centinaio di esemplari .
Qui finisce la storia dei Köf “ primordiali “ che vennero seguiti poi , vent’ anni dopo , da modelli molto più fedeli alla realtà della stessa BRAWA e di altre marche e che non sono l’ oggetto di questo articolo .
Ed eccovi , per concludere ,
le “ immagini di famiglia “
dei tre Köf primordiali
e Vi presento Carlo Lorenzini , Collodi ovvero “Pinocchio”
(@ 17 Febbraio 2016)