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Umberto Boccioni
Umberto Boccioni – Il futurismo
(Da Wikipedia, l’enciclopedia libera.)
Umberto Boccioni è stato il maggior esponente del futurismo italiano. Nato a Reggio Calabria nel 1882, si trasferì a Roma all’età di diciotto anni.
Qui iniziò il suo apprendistato artistico prendendo lezioni di disegno e frequentando la Scuola libera del nudo.
Nel 1907 si trasferì a Venezia e, dopo altri viaggi compiuti a Parigi e in Russia, si stabilì a Milano.
I soggetti dei quadri di questo periodo, soprattutto nella scelta di periferie urbane in costruzione, anticipano i successivi sviluppi del futurismo.
Nel gennaio del 1910 conobbe Marinetti, e l’incontro risultò decisivo per i successivi sviluppi della sua pittura. In breve diviene il maggior artista italiano del periodo.
Partecipa a numerose manifestazioni in Italia e all’estero.
Dal 1911 si dedica alla scultura, nella quale giunge in breve tempo a risultati eccezionali.
Con la scultura «Forme uniche nella continuità dello spazio» (1913), Boccioni realizza una delle sculture più famose in assoluto di questo secolo
La statua diviene il simbolo stesso dell’uomo futuro, così come lo immaginavano i futuristi: novello Icaro, metà uomo e metà macchina, lanciato in corsa a percorrere il mondo con forza e velocità.
Allo scoppio della prima guerra mondiale viene richiamato alle armi.
Il 17 agosto del 1916, all’età di soli trentaquattro anni, muore per un banale incidente mentre era nelle retrovie dei campi di battaglia.