Claude Monet
Claude Monet la Gare Saint Lazare
e “ La Maison des Trains “
(a cura di P.G.)
L’apoteosi dei gatti di Montmartre di Théophile-Alexandre Steinlen
Nel 1877 Claude Monet dipinge una serie di vedute, in ore e luci diverse e da differenti angolature, della Gare di Saint-Lazare a Parigi che , con la sua serie di grandi tettoie in ferro e vetro, è uno dei maggiori simboli dell’architettura non solo ferroviaria della sua epoca
La grande stazione , opera dell’architetto Alfred Armand e dell’ingegner Eugène Flachat viene inaugurata nel 1853 , già nel 1867 vede transitare 25 milioni di viaggiatori all’ anno , per arrivare al giorno d’ oggi a quasi 300 milioni…
Sulla Gare Saint Lazare scrive Emile Zola :
…. “Vi si sente lo sferragliare dei treni che arrivano e partono, si vedono le volute di fumo che roteano sotto le grandi tettoie . Oggi la pittura è là, in quegli ambienti moderni con la loro bella grandezza.
I nostri artisti devono scoprire la poesia dei treni e delle stazioni come i loro padri scoprirono quella delle foreste e dei fiumi”…..
Ed è proprio davanti a questa stazione che incominciarono ad arrivare già negli anni ’30 anche i trenini in scala HO/OO.
Li ospita nel “ Passage du Havre “ , che sbocca nella piazza dipinta da Camille Pissarro
il negozio “La Maison des Trains “ .
Lo stesso passaggio ospita anche un altro grande negozio parigino di treni “ Au Pélican”.
Se vi recate a Parigi , non cercateli , hanno chiuso negli anni ’90 , il “ Passage du Havre “ è stato interamente ricostruito ed oggi è privo di attività ferroviarie .
Dopo essere stato uno dei primi rivenditori di Maerklin , Trix e JeP , “ la Maison des Trains “ annuncia nel 1938 la prima locomotiva di sua produzione , la 2D2 5400 SNCF , una delle moderne locomotive elettriche della neo-nata SNCF
E’ un modello splendido per l’ epoca , funziona in CA a tre rotaie e viene prodotto in piccola serie ,
con una motorizzazione semplice e robusta, inversione di marcia manuale , cassa in bronzo , ganci e pantografi Maerklin
E’ di costruzione solida ed ancora oggi , all’ età di 77 anni , può trainare senza sforzo un treno di dieci vetture metalliche a carrelli .
Poi nel dopo-guerra inizia la serie delle locomotive a vapore , spesso costruite su meccanica Maerklin , successivamente anche Fleischmann , anch’ esse con la cassa in bronzo .
Un giorno Monet , parlando con un amico , si dichiara affascinato dalla “ minacciosa solidità “ delle locomotive…
….ed io trovo che “ minacciosa solidità “ è proprio quanto esprimono in scala le locomotive de “ La Maison des Trains “ ……
La 241P degli anni ’50 è senz’ altro la più bella riproduzione di questa potente locomotiva e senz’ altro , con il suo peso di 1740 g , uno dei modelli più pesanti mai realizzati in scala HO/OO
Anche le 150 Est
e le varie Pacific PO/ Midi
seguono lo stesso concetto costruttivo adottato fino agli anni ’60 ,
poi la casa rallenta e cessa la sua attività costruttiva per dedicarsi esclusivamente al commercio ,
proprio quando le volute di fumo , care a Claude Monet , spariscono dalla Gare Saint Lazare ….
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(@ 25 Marzo 2015)