La Berliner S-Bahn di Luise Herr
( a cura di PG )
Mi prendo la libertà di dedicare questo articolo a tutte le donne ed in particolare a Jennifer ,
con tanti e tanti auguri per la sua carriera professionale .
Spesso ho incontrato sul lavoro oltre che nella vita donne veramente eccezionali e vorrei ora parlarvi di una berlinese che ha lasciato il suo nome nella storia dei treni in miniatura .
La città di Berlino possiede , come Parigi , due reti metropolitane .
La più antica , aperta a partire dal 1902 , è la U-Bahn …
la seconda , strutturata negli anni ’20 , è la S-Bahn .
Riunite oggi sotto l’ egida di un’ unica società , esse presentano un’ estensione totale di poco meno di 1000 Km e trasportano ogni anno circa 930 milioni di persone .
Alla sua apertura la S-Bahn , …
…. allora perlopiù a cielo libero , veniva esercitata con trazione a vapore …
…poi venne elettrificata a terza rotaia laterale ….
e sui suoi binari si susseguirono
varie generazioni di treni .
La costruzione del muro di Berlino aprì profonde ferite nella S-Bahn …
…e la rete seguì purtroppo la vergognosa divisione della città .
Normale evoluzione
di serie di treni precedenti ,…..
…nel 1938 entrarono in servizio i convogli ET/EB 167 che , opportunamente modernizzati , caratterizzarono molte linee berlinesi fino al 2003.
Ed è proprio questo treno che venne scelto nel 1948 da Luise Herr per essere riprodotto in scala HO .
Appassionata di meccanica e soprattutto di ferrovie , Luise Herr aveva fondato , assieme al marito , nel 1924 a Berlino il marchio omonimo (Inizialmente nominato “Elektromechanische Werkstätten L.. Herr “ ).
L’ azienda , condotta con mano decisa da Frau Luise piuttosto che dal marito , aveva prodotto inizialmente schemi e parti di macchine ed impianti per poi passare rapidamente alle ferrovie in miniatura .
Gradualmente il suo repertorio ferroviario si arricchì di accessori , materiale rotabile , poi anche di motrici , venduti anche direttamente nel negozio Herr di Lebenbachstrasse 1 .
Alla fine del secondo conflitto mondiale , la sede della ditta rimase nella zona di occupazione russa dove continuò ad operare fino al ‘ 57 , dopo aver integrato nel ’56 il marchio ERGA .
Nel 1957 Luise Herr si rifugia a Berlino Ovest e lascia la sua attività al figlio Kurt Herrmann che , dalla parte orientale del muro che va poi a dividere la città , riesce a continuare con molte difficoltà la sua attività fino al ’72 .
In quell’ anno il marchio scompare , vittima della ulteriore ondata di nazionalizzazioni del regime comunista intesa ad abolire completamente ogni residuo di proprietà privata nella DDR , e viene conglobato nella VEB Plastikwaren Berlin .
Il convoglio S-Bahn di Luise Herr , di cui il Mikado indica ben otto varianti , si presenta in una confezione di cartone senza binari , con un coperchio illustrato da un disegno dove un treno a due elementi corre in mezzo a ciminiere fumanti…
Quello in mio possesso è composto di quattro vetture…
…………. delle quali la terza ha una strana particolarità : mentre le altre tre hanno la carrozzeria in Duroplast ( sostanza simile alla bakelite usata nella DDR ) colorata nella massa in avorio e verniciata in rosso per la fascia inferiore , la terza , al contrario , è in Duroplast rosso-scuro colorata nella massa ed è la fascia in corrispondenza ai finestrini ad essere verniciata color avorio .
I telai sono costruiti in robusto lamierino di ferro tranciato ed imbutito ….
…e sulle sottostanti zavorre in piombo sono incollati i bollini con il marchio “ Luise Herr “ .
Su questa motrice …
…il carrello motore è quello posteriore con meccanica di seconda versione ( 1950 ) , con motore orizzontale e trasmissione ad ingranaggi in cascata ,
mentre la prima versione era dotata di una trasmissione piuttosto sommaria a perno verticale sul carrello anteriore , che si era rivelata poco affidabile.
I carrelli hanno le fiancate fissate al corpo centrate tramite viti laterali . Le ruote , metalliche , hanno la fascia di rotolamento piuttosto larga , come in uso negli anni ’30 e ’40
L’ inversione di marcia avviene tramite relais , la presa di corrente dalla rotaia centrale si effettua tramite un pattino centrale ( sicuramente di installazione posteriore ) , che permette l’ uso di questo treno anche su binari con punti centrali di contatto .
I due rimorchi centrali ,
senza cabina …..
…diversi tra loro , come già detto , per il colore di base e la verniciatura , sono dotati di carrelli monoblocco diversi da quelli della motrice e le loro ruote , di dimensioni uguali a quelle della motrice , sono però in bakelite nera .
La “ falsa motrice “ …
…. ha ruote e fiancate dei carrelli uguali a quelle della motrice .
Prossimamente pubblicheremo un altro articolo su Luise Herr , per parlare , in particolare , delle sue simpatiche e caratteristiche locomotive elettriche dette
“ Bulli “ e “ Adolphine “.
Ed ora Edward Munch a Berlino
(@ 6 Gennaio 2017)