Ferrovia in miniatura Conti , piccola Arte Lombarda (dal primo dopoguerra all'inizio degli anni 60), un blog sul Collezionismo dei trenini Conti (CO.MO.G.E.) ……….. e non solo ……. Arte, Storia e Cultura fanno da contorno ai nostri beniamini ….Vostri commenti e suggerimenti sono graditi e ci aiuteranno a migliorare il Sito…ed ora usa il motore di ricerca qui sotto immettendo un nome, una parola, un argomento e dai INVIO
Pierre e Marie Curie
Pierre e Marie Curie
(Da Enciclopedia Treccani)
Fisici francesi, furono tra gli scopritori della radioattività.
Pierre (Parigi 1859 – 1906) esordì nel 1880 con ricerche, condotte insieme al fratello Paul-Jacques, sui fenomeni piezoelettrici; studiò poi gli effetti delle variazioni di temperatura sulle proprietà magnetiche dei corpi; quindi si dedicò a ricerche, cui deve la fama, sul comportamento di sostanze radioattive.
In queste ebbe, sin dal 1897, la collaborazione della moglie, Maria Sklodowska (Varsavia 1867 – Sancellemoz, Alta Savoia, 1934).
Nell’anno 1898, dopo un biennio di paziente lavoro, i coniugi Curie. riuscirono a isolare dalla pechblenda alcuni composti di bismuto aventi una radioattività circa 400 volte maggiore dell’uranio, che venne attribuita a un elemento chiamato polonio, in onore della patria di Madame Curie.
Nello stesso 1898 i Curie assieme a G. Bémont ottennero, sempre dalla pechblenda, cloruro di bario fortemente radioattivo: l’elemento sconosciuto che, presente in minime tracce in questa sostanza, produceva tale radioattività fu chiamato radio.
Ai Curie si devono anche le prime osservazioni sugli effetti fisiologici delle sostanze radioattive.
Nel 1903 essi ebbero, insieme a H. Becquerel, il premio Nobel per la fisica, per le loro ricerche sulla radioattività.
Dopo la morte del marito, investito da una carrozza,
insegnamento e ricerche furono proseguiti da Marie Curie, che nel 1910 riusciva a isolare il radio metallico e nel 1911 riceveva il premio Nobel anche per la chimica.
Durante la guerra mondiale Marie Curie si dedicò all’organizzazione del servizio radiologico dell’esercito.
La sua morte, avvenuta nel sanatorio di Sancellemoz, fu forse dovuta a una diminuita resistenza dell’organismo conseguente al lungo assorbimento di radiazioni da corpi radioattivi.