PGP, i trenini di tre meccanici italiani
( dedicato a Daniel Tuffery )
IL “ Marché aux Puces de St Ouen “ , il più grande ed il più celebre dei tre mercati delle pulci di Parigi è diviso a sua volta in molti “ mercatini “ ognuno dei quali ha le proprie caratteristiche .
In uno dei più antichi e più autentici , le Marché Jules Vallés ….
…. c’ era fino a qualche mese fa lo stand di un amico di lunga data , Daniel Tuffery …
….specializzato nei vecchi giocattoli .
Purtroppo Daniel è mancato all’ inizio di quest’ anno e da allora non sono più andato al Jules Vallés perché mi stringerebbe il cuore nel vedere il suo stand ….
…vuoto od occupato da altri .
Con il suo barbaccione bianco , le sue cravatte sgargianti e le sue monumentali bretelle , quest’ uomo , di primo acchito un po’ burbero , era un profondo conoscitore di auto in miniatura e treni d’ epoca ….
Spesso sul suo stand apparivano scritte o vignette umoristiche , come “…. Scommetto che lei mi dirà che si trova meno caro su Internet .. “ oppure “ ….ma come , tutti quei soldi per un trenino di latta che avevo quando ero piccolo…” ,
Da lui si potevano incontrare non solo collezionisti , ma personaggi di ogni genere …
Artisti nonché registi e sceneggiatori quando avevano bisogno di giocattoli d’ epoca per i loro film si rivolgevano a lui .
Aveva le sue manie , come ad esempio di esporre auto e treni , non per marca , ma con altri criteri tutti suoi , a volte , per esempio , per colore….
Era particolarmente apprezzato da Pierre Fernandez Arman…..
…. che lo incaricò anni or sono di trovargli , per esempio , 15 modelli di Ferrari rosse tutte uguali e di dimensioni ben precise per una delle sue particolari composizioni….
…oppure nel’94 gli acquistò 250 automobiline tutte verdi per una composizione intitolata “ Embouteillage Ecologique “ ( imbottigliamento ecologico ).
Da quando ci siamo conosciuti Daniel Tuffery , sempre attento , professionale ed attivo nella ricerca , ha contribuito non solo alla mia collezione di treni , ma anche alle mie conoscenze in materia .
Nel gennaio del 1992 , durante una delle mie visite domenicali al suo stand , vidi per la prima volta una strana automotrice di latta a due assi verde con ricarica a molla…
Alla mia domanda Daniel rispose che si trattava di un’ automotrice PGP e che mi avrebbe spiegato meglio durante il pranzo di cosa si trattasse .
Ogni volta che andavo a trovarlo ci recavamo a pranzo insieme alla “ La Pericole “….
….giusto davanti al Jules Vallés .
Quel giorno , col sottofondo di canzoni di Brel e Brassens ….
…..ascoltai divertito e con crescente interesse la strana storia di PGP .
Nell’ immediato dopoguerra lavoravano come manutentori in una miniera nei pressi di Lille….
… tre giovani meccanici italiani tutti e tre di nome Giuseppe ,
ma soprannominati Papi , Geronimo e Paride.
Papi era il più anziano , era un po’ tracagnotto , portava barba e baffi , Geronimo
doveva il suo nomignolo alla sua passione per i film western , Paride invece , oltre ad essere il più aitante dei tre ,
corrispondeva con una ragazza italiana di nome Elena….
I tre amici , scapoli inveterati , amici per la pelle e soprannominati da tutti “ il trio PGP “ , finita la settimana di lavoro , trovavano ben poche opportunità di svago nel nord minerario ….
…. talmente triste che anche i canali grigi , come canta Brel , si perdono o addirittura si impiccano nel cielo grigio ….
Quindi i tre amici avevano preso l’ abitudine di “ scendere “ una volta al mese a Parigi .
Arrivati alla Gare du Nord ….
…con l’ espresso da Lille , spesso al traino della possente Hudson 232 disegnata da Marc de Caso …..
…alloggiavano in una stanza di Faubourg St Dénis e frequentavano il vicino quartiere di Pigalle .
Tutti e tre avevano in comune anche una certa passione per i treni ed erano attratti dai negozi di giocattoli e modellismo numerosi a quel tempo in tutti i quartieri della città .
Si fermavano a guardare i trenini nelle vetrine , a volte entravano , ma non potevano certo permettersi di fare acquisti .
Un giorno , parlando col gestore del negozio “ au Pélican “ ( a cui abbiamo accennato nell’ articolo su La Maison des Trains ) ,
visto che all’ epoca non esistevano in Francia trenini economici in scala HO/OO alla portata di tutte le borse , ebbero l’ idea di chiedere se il negozio fosse interessato ad acquistare del materiale del genere .
La risposta fu negativa , ma il loro interlocutore li indirizzò a due negozi di giocattoli del quartiere . Evidentemente il negoziante aveva pensato che sarebbe stato utile per lo sviluppo della sua attività creare potenziali clienti che avrebbero incominciato con l’ acquisto di un trenino economico e poi….
Fornirono ai due negozi un primo campione , trattarono il prezzo , chiesero un anticipo per acquistare gli utensili di base , fondarono una piccola società il cui nome si è perso nel cielo grigio del nord e incominciarono a produrre delle piccole automotrici meccaniche usando sfridi di lamierino di ferro di scarto.
Subito questi “ trabiccoli “ vennero chiamati “ automotrici PGP “ anche se credo che un tale marchio non sia mai ufficialmente esistito .
Secondo il racconto di Daniel , i tre si erano ripartito i compiti e : Papi si occupava dei disegni e della tranciatura del lamierino , Geronimo della parte meccanica , Paride del montaggio e della verniciatura .
Mantennero la loro abitudine di recarsi a Parigi una volta al mese ,
trasportando però anche grosse valige piene di trenini , e , senza rinunciare a frequentare Pigalle , giravano per i negozi di giocattoli per vendere automotrici e tram “PGP “.
Non credo che siano mai esistiti cataloghi né dépliant .
Io conosco sei modelli in tutto , ma , evidentemente , non posso escludere l’ esistenza di altri trenini PGP .
Dall’ esame delle carrozzerie di automotrici e tram…..
…. si vede che, per il loro assemblaggio , furono usati in tutto solo otto parti diverse , fatte di lamierino tranciato ed imbutito , tutte assemblati con linguette .
Tutte le automotrici …..
… ad eccezione di quella articolata….
…. sono costituite di due soli parti diverse : le fiancate , che , a parte il foro per la chiave , sono uguali
ed il tetto che forma un pezzo unico con i frontali .
Esistono due versioni
del meccanismo a molla ….
… entrambe con sola marcia in avanti e levetta d’ arresto .
Le ruote , dapprima metalliche poi in plastica , erano collegate tra loro, nelle versioni più recenti , da una biella d’ accoppiamento .
Anche la struttura dei rimorchi è molto semplice…
Lo stesso vale per i due modelli di tramway che conosco : il primo , dotato di trolley….
….fissato al tetto con due ribattini…
…il secondo con un pantografo in filo di ferro ….
…uguale a quello delle “ automotrici elettriche “…
Dopo aver acquistato da Daniel
la prima automotrice verde , cercando con accanimento questo materiale , ho trovato anche una confezione completa …..
…che comprende un cerchio di binari con traverse in cartone pressato ….
….sul quale l’ automotrice rossa con il suo rimorchio può sgranchirsi le ruote sferragliando e dimenandosi….
Tutto il materiale PGP…
…semplice , robusto , economico e fatto per giocare , è divenuto oggi piuttosto raro perché all’ epoca non veniva certo considerato degno di essere collezionato.
Se riuscite a trovarlo in un mercatino o da un rigattiere , ricordatevi dunque di Papi , Geronimo e Paride , i tre meccanici italiani che ne sono all’ origine , e del mio vecchio amico Daniel Tuffery senza il quale non avrei certo potuto raccontare la loro storia .
NB . La magnifica 232 U1 progettata nel 1938 da Marc de Caso e detta “ La Divine “ ( eh si , anche lei ha un soprannome !! ) è conservata nella “ Cité du Train de Mulhouse “ .
ed ora qualcosa su
Pierre Fernandez Arman
(@ 11 maggio 2016)